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Educazione finanziaria

Si trasmette perché si ritiene di interesse per tutti noi docenti aderenti ad ADEIMF

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03444-A/293
presentato da
CAUSI Marco
testo di
Sabato 19 dicembre 2015, seduta n. 540
  La Camera,
   premesso che:
    i commi da 491-bis a 491-quaterdecies, del provvedimento in esame riproducono il contenuto del decreto-legge 22 novembre 2015 n. 183, attualmente all’esame parlamentare, il quale, nel quadro delle procedure di risoluzione delle crisi bancarie, ha inteso agevolare l’attuazione dei programmi di risoluzione della Cassa di risparmio di Ferrara Spa, della Banca delle Marche Spa, della Banca popolare dell’Etruria e del Lazio – Società cooperativa e della Cassa di risparmio della Provincia di Chieti Spa;
    le drammatiche vicende connesse all’avvio delle procedure di risoluzione in seguito alla crisi delle sopra indicate banche territoriali stanno minando il clima di fiducia dei risparmiatori che lentamente negli ultimi mesi stava mostrando segni di ripresa;
    secondo statistiche nazionali e internazionali la ricchezza netta le famiglie italiane è fra le più elevate al mondo, pari a 8.728 miliardi di euro, di cui il 40 per cento impiegati in attività finanziarie;
    l’Italia è anche uno dei paesi dove risulta più ampia la forbice tra ricchezza privata (più di Usa e Germania) e la cultura degli investimenti; un rapporto Ocse ha evidenziato come l’Italia sia l’unico paese in Europa privo di una strategia nazionale di educazione finanziaria;
    questa situazione si determina anche in ragione dell’assenza di politiche serie, capillari e permanenti di alfabetizzazione finanziaria;
    molte istituzioni hanno assunto iniziative in materia, fra queste la Banca d’Italia, la Consob, l’Abi, e tuttavia in assenza di una coordinata strategia la cui regia non può che essere del Governo, ciascuna singola iniziativa rischia di non raggiungere la sufficiente massa critica, e quindi una soddisfacente efficacia;
    un’azione governativa potrebbe mettere in campo, accanto al coordinamento dei diversi soggetti già attivi in materia, un intervento continuo nel tempo, garantito in termini di terzietà, capace soprattutto di intrecciare educazione finanziaria e attività svolte dal sistema nazionale dell’istruzione;
    il servizio di educazione finanziaria presente nel Regno Unito potrebbe essere una buona pratica da implementare anche in Italia; in particolare nel Regno Unito, l’alfabetizzazione finanziaria è affidata ad un soggetto esterno di nomina governativa, sottoposto al costante monitoraggio di risultato da parte del Governo; Money Advice Service (MAS), impiegando 130 persone a tempo pieno, provvede a pubblicare ori line costantemente notizie e materiale educativo;
    gli strumenti di una strategia nazionale di educazione finanziaria da parte del Governo dovrebbero essere basati su uno specifico investimento di carattere organizzativo all’interno del Ministero dell’economia e delle finanze, ad esempio attraverso la creazione di un’apposita unità organizzativa; sulla redazione di apposite linee guida; sulla costruzione di un apposito sito web con una sezione di chat in tempo reale con esperti dedicata; sulla predisposizione di materiali e format di carattere educativo e divulgativo utilizzabili in contesti diversificati ed eterogenei (scuole, università, reti radiofoniche e televisive, eccetera);
    gli obiettivi di una strategia nazionale di educazione finanziaria da parte del Governo dovrebbero promuovere la comprensione da parte dei cittadini dei meccanismi di indebitamento e di investimento, la consapevolezza dei benefici della pianificazione finanziaria e la capacità di misurazione dei profili di rischio e di rendimento associati con le diverse tipologie di prodotti finanziari,
impegna il Governo
a valutare l’opportunità di varare entro sei mesi una strategia nazionale per l’educazione finanziaria, con la redazione di apposite linee guida e l’attuazione delle necessarie misure organizzative da parte del Ministero dell’economia e delle finanze.
9/3444-A/293.

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